I Cartoni giapponesi più censurati in Italia
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www.laredazione.org | Zapping – 19 ore fa
Censura e cartoni animati, un binomio stranamente attuale. In Italia moltissimi cartoons hanno subito nella versione originale o addirittura, solo in trasmissioni successive, tagli o adattamenti per evitare scene ritenute troppo violente o richiami al sesso, con l'obiettivo di rendere le storie il più adatte al pubblico giovanile. E la censura ha colpito, nel corso degli anni, soprattutto gli anime giapponesi nonostante i primi ad andare in onda sulle reti private italiane, come "Lady Oscar" e "Georgie", vennero trasmessi integralmente la prima volta. Solo dopo alcune scene ritenute osè subirono dei tagli come la scena d'amore tra Maria Antonietta e Fersen in "Lady Oscar" o quella in cui Arthur scalda Georgie con il proprio corpo in "Georgie". Per adattare ad esempio la serie "Ufo Robot Goldrake" alla sensibilità del pubblico occidentale non furono trasmessi, all'epoca della prima messa in onda, due episodi (in particolare, l'episodio in cui Actarus era costretto a far fuoco su truppe di Vega composte di bambini). Poi fu la volta di "Alpen Rose", era il 1985-86, e si vollero evitare riferimenti alla guerra ritenuti pericolosi.
Sempre negli anni Ottanta alcuni rimaneggiamenti furono apportati sulla serie "È quasi magia Johnny", oltre a tagliare numerose scene, Mediaset non trasmise due episodi perché ritenuti non adatti ai bambini (in uno dei due episodi Johnny, ipnotizzato dalla sorella, ruba biancheria intima ad alcune ragazze). Clamoroso è il caso di "Che famiglia è questa Family", con dialoghi modificati per nascondere alcune relazioni bisessuali dei protagonisti. A subire la scure censoria fu anche "Sailor Moon": tra le altre cose, nell'ultimo episodio la protagonista, coinvolta in una battaglia particolarmente violenta, si mostra alla fine in video completamente nuda: venne censurato dagli adattatori.
In "Slayers", solo per citare un altro esempio, le mestruazioni che impedivano alla protagonista Rina di lanciare gli incantesimi divennero nella versione italiana una "malattia". Nel 2000 ci fu il caso di "Dragon Ball": fu 'incriminata' una scena in cui Bulma faceva vedere le mutandine al maestro Mute, ignara del fatto che Goku gliele aveva tolte la sera prima. All'epoca ci fu un esposto per incitamento alla pedofilia. Negli ultimi anni si aggiungono alla lista "One Piece" e "Naruto", con scene ritenute troppo violente tagliate e dialoghi stravolti: "idiota" è stato sostituito da "testa quadra" quando è riferito a Naruto, e termini come "uccidere", "ammazzare" e "morire", sebbene vengano pronunciati, sono stati spesso rimpiazzati con sinonimi come "togliere di mezzo", "eliminare", "fare fuori" o "perdere la vita".