00 07/12/2018 20:30
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ALDO GRASSO SUL CORSERA
GRASSO BOLLENTE SULLA GIALAPPA’S: CON 'MAI DIRE TALK' SI CADE NEL TRAPPOLONE DELLA NOIA. TROPPO LUNGO IL PROGRAMMA (QUASI 4 ORE), TROPPI PERSONAGGI (NON FELICISSIMA L'IDEA DI AFFIANCARE AL MAGO FOREST LE DUE GIORNALISTE GRETA MAURO E STEFANIA SCORDIO), TROPPI OSPITI DI SCARSA SIGNIFICANZA (AURORA RAMAZZOTTI GODE DI QUALCHE PRIVILEGIO?), TROPPO DI TUTTO – PERCHE’ INVITARE GIULIA DE LELLIS SENZA RIBADIRE CHE I SOCIAL CI STANNO RINCRETINENDO?"
Il nostro futuro televisivo è sempre quello di una volta: «La corrida», «Rischiatutto», «Ieri e oggi», «Portobello», «La tv delle ragazze» e, ahimè, «Mai dire gol». Sembra che non ci siano più idee, che la tv funzioni solo volgendo lo sguardo all' indietro.

In questi anni, la Gialappa' s Band (Giorgio Gherarducci, Marco Santin e Carlo Taranto) ha vivacchiato facendo il controcanto a programmi che avevano bisogno di un' iniezione di vitalità.



Ma il programma era sempre di altri, il loro marchio serviva solo da copertura.

Mediaset si è decisa infine ad affidare loro un programma, sulle orme di un passato glorioso: «Mai dire Talk» (Italia 1, giovedì, 21.25). Se l' intento era di prendere in giro i contenitori domenicali, i primi a cadere nel trappolone della noia e dell' affastellato sono stati proprio loro, i Gialappi.




Troppo lungo il programma (quasi quattro ore), troppi personaggi (non felicissima l' idea di affiancare al Mago Forest le due giornaliste Greta Mauro e Stefania Scordio), troppi ospiti di scarsa significanza (Aurora Ramazzotti gode di qualche privilegio?), troppo di tutto.



Nel 2018 dobbiamo vedere Maccio Capatonda che fa una gag su una cisti scambiata per il diavolo e dal titolo imbarazzante «L' EsorCisti»? No, Gialappi vi prego, no! O invitare Giulia De Lellis senza ribadire che i social ci stanno rincretinendo? Tant' è vero che le parti più divertenti della serata sono state gli highlight degli interventi televisivi dei nostri politici e la puntata della web serie «I segreti di Valle Hills».




Inutile rimpiangere il passato, anzi il passato va difeso: basta veder qualche frammento di «Mai dire gol» (Albanese Luttazzi, Crozza, Teocoli, Cortellesi, Bisio, Gnocchi), per capire, cari Gialappi, che non potete trasformarvi in Chiambretti, non potete inseguire i giovani con gli youtuber o le influencer.